POPOL VUH
“Il libro della comunità”
Storia del libro
En su partida, se detuvo en Champotón, donde también se erigió un templo en su honor, junto al mar, para posteriormente seguir su camino hacia el altiplano de México.
Il manoscritto del Popol Vuh più conosciuto e completo è scritto nel dialetto maya Quiché. Dopo la conquista spagnola del Guatemala, l'uso della scrittura maya fu proibito e fu introdotto l'alfabeto latino. Comunque alcuni sacerdoti e funzionari maya continuarono illegalmente a copiare il testo, usando però i caratteri latini. Una di queste copie fu scoperta circa nel 1702 da un sacerdote di nome Francisco Ximénez nella cittadina del Guatemala di Santo Tomás Chichicastenango: invece di bruciarla padre Ximénez ne fece una copia aggiungendovi una traduzione in lingua castigliana. Questa copia tornò alla luce in un dimenticato angolo della biblioteca dell'Università di San Carlos a Città del Guatemala, dove fu riscoperta dall'abate Brasseur de Bourbourg e da Carl Scherzer nel 1854. Essi pubblicarono, pochi anni dopo, la traduzione del testo in francese e inglese, la prima delle molte traduzioni in cui il Popol Vuh è stato stampato da allora.
Il testo del manoscritto Ximénez contiene quelli che alcuni studiosi consideravano errori alla luce dell'esatta traslitterazione di un precedente testo pittografico, una prova che il Popol Vuh è basato su una copia di un testo molto precedente. Vi furono sicuramente aggiunte e modifiche al testo durante la colonizzazione spagnola in quanto i governatori spagnoli del Guatemala sono menzionati come successori degli antichi governanti maya.
Il manoscritto è ora conservato nella biblioteca Newberry a Chicago in Illinois.
Altre fonti
Le ceramiche funerarie maya spesso contengono sezioni del testo pittografico del Popol Vuh e illustrazioni delle scene delle leggende. Alcune storie del Popol Vuh continuano tuttora ad essere raccontate dai maya moderni come leggende popolari; altre storie registrate dagli antropologi nel XX secolo contengono porzioni degli antichi racconti più dettagliate del manoscritto Ximénez.
Il calendario maya
I Maya (seguiti dagli altri popoli antichi dell'America centrale, quali gli Aztechi e i Toltechi) misuravano il tempo mediante tre calendari: accanto al calendario religioso, chiamato Tzolkin, e a quello civile, chiamatoHaab, utilizzavano infatti un sistema per il conteggio nel lungo periodo.
LO TZOLKIN
Questo calendario si limitava a dare un nome a ogni giorno, creandolo dalla combinazione di un numero (da 1 a 13) con un nome (da un elenco di 20), a sua volta abbinato al numero del giorno (kin) del calendario per il computo degli anni, spiegato di seguito.
I 20 nomi erano:
0 Ahau 4 Kan 8 Lamat 12 Eb 16 Cib
1 Imix 5 Chiccan 9 Muluc 13 Ben 17 Caban
2 Ik 6 Cimi 10 Oc 14 Ix 18 Etznab
3 Akbal 7 Manik 11 Chuen 15 Men 19 Caunac
I numeri posti prima del nome corrispondono ai giorni (kin) del calendario di lungo periodo.
Combinando i numeri da 1 a 13 con i 20 nomi si otteneva un ciclo di 260 giorni con nomi diversi (13 x 20 =260), come, ad esempio, 1 Etznab, 4 Oc, 10 Akbal.
L'associazione tra il numero e il nome rendeva i giorni più o meno "fortunati".
L'HAAB
Era il calendario civile, come si è detto, ed era formato da 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più 5 giorni detti Uayeb, per un totale di 365 giorni.
I giorni di ogni mese erano numerati da 0 a 19; i cinque giorni Uayeb erano considerati particolarmente sfortunati.
I nomi dei 18 mesi erano:
1)
Pop 2)
Uo 3)
Zip 4)
Zotz 5)
Tzec 6)
Xul 7)
Yaxkin 8)
Mol 9)
Chen
10)
Yax 11)
Zac 12)
Ceh 13)
Mac 14)
Kankin 15)
Muan 16)
Pax 17)
Kayab 18)
Cumku
IL LUNGO CICLO (LONG COUNT) DEI MAYA
Il minimo comune multiplo fra 260 (durata in giorni del calendario sacro) e 365 (durata in giorni del calendario civile) è 18980: ecco perché un periodo di 18980 giorni (circa 52 anni) costituiva per i Maya un ciclo importante, al termine del quale si temeva sempre il rischio di una fine del mondo.
Ma per misurare il tempo lungo i secoli occorreva un terzo sistema di datazione, costituito dai seguenti elementi:
• kin (giorno)
• uinal: 1 uinal = 20 kin = 20 giorni
• tun: 1 tun = 18 uinal = 360 giorni
• katun: 1 katun = 20 tun = 7200 giorni
• baktun: 1 baktun = 20 katun = 144000 giorni
La data era formata da cinque gruppi di cifre, che rappresentavano i cinque elementi come in questo esempio:
7.9.14.12.18
Questa data sta appunto a significare:
7 baktun, 9 katun, 14 tun, 12 uinal e 18 kin.
I kin, i tun e i katun erano numerati da 0 a 19, mentre gli uinal andavano da 0 a 17 e i baktunda 1 a 13.
Ciò significa che la data presa come esempio corrisponde al giorno n. 1078098 dall'inizio del conteggio: infatti
18 + 12 x 20 + 14 x 18 x 20 + 9 x 20 x 18 x 20 + 7 x 20 x 20 x 18 x 20 = 1078098.
Data di partenza è considerata il 13.0.0.0.0 (che equivarrebbe allo 0.0.0.0.0, se il baktuncominciasse da 0 anziché da 1), coincidente con quella conclusiva, oltre la quale il ciclo ricomincia.
Un ciclo siffatto ha una durata di 1872000 giorni, cioè circa 5125 anni (1872000 = 13 x 144000).
Anche se non vi è certezza assoluta a riguardo, le date più accreditate a corrispondere a quella di partenza sono l'11 o il 13 agosto 3114 a.C. delcalendario gregoriano (attenzione: ciò significa il 6 o l'8 settembre 3114 a.C. del calendario giuliano), e quindi quella conclusiva del ciclo (corrispondente al 13.0.0.0.0) dovrebbe essere stata il 21 o il 23 dicembre 2012.
Dunque la data finale coincide, probabilmente in modo non casuale, con un solstizio d'inverno, che i Maya riuscivano a prevedere poiché probabilmente conoscevano il fenomeno dellaprecessione degli equinozi.